Negli
antichi documenti la chiesa e' detta S. Maria de Serra, od anche della Fonte, perche' in
origine era situata nella parte piu' bassa della piazza a sinistra della fontana. Gli
statuti la chiamano in rotis della Valle (I, 2). Nel '500 pagava tre lire di decima. Fu
distrutta da una frana del monte sovrastante, come dice la lapide posta sulla facciata a
destra: DEIPARAE / PATRONAE SVAE / QUOD MONS PROXIMVS CASV PRAECIPITI / DEIECERAT / SERRA
FIDELIS COMMVNI STVDIO / TRANSTVLIT EREXIT RESTITVIT / AN. VN. IVB. MDCCLXXV (1).
Ricostruita dov'e' ora nel 1775 e' comunemente detta S. Maria di Piazza. La precedente
ricostruzione esercitava nel 1572 le funzioni parrocchiali durante i restauri della chiesa
vecchia di S. Clemente ed il visitatore apostolico De Lunel
ebbe non poche rimostranze da fare sulla tenuta dei registri e delle suppellettile sacra
che vi si custodivano. Vi aveva sede la Confraternita del Rosario mentre la Compagnia
della Misericordia aveva recapito in una casa privata con un solo letto per i pellegrini
(1581 - 82). Vi si celebrava ogni prima Domenica del mese e nelle feste della Madonna. L'attuale costruzione
prospiciente la bellissima ampia piazza con sullo sfondo, a monte, il castello, ha una
facciata a due ordini e quattro paraste per ciascuno. A destra del portale e' la lapide
ricordata, sopra la porta quella dedicata ai 46 caduti della prima guerra mondiale (20
settembre 1920) e, a sinistra, ai 14 caduti della seconda guerra mondiale ( 4 novembre
1951). Nell'alto del timpano l'orologio pubblico. Semplice ed elegante il campanile. La
chiesa e' stata restaurata dall'anno 1968. L'interno, ad unica navata (m. 14.78x7.40) ed
abside semicircolare, scandite da lesene con capitelli a foglie d'acanto e stilobati
modanati, fu ornato a spese del sacerdote serrano Fabio Massi. Sul fondo dell'abside e'
una grande tela con la Vergine Assunta fra i santi e al disopra l'Eterno con due angeli.
Sulla parete sinistra e' la Cappella del Rosario, fondata dal sacerdote Giovanni Amori,
con sull'altare una tela rappresentante la Vergine col Bambino e i SS. Domenico e
Caterina. Tutt'intorno i misteri del Rosario. Sul lato opposto e' la cappella
giuspatronato della famiglia Olivieri con dipinto su tela il Transito di S. Giuseppe . I
tre dipinti della chiesa sono attribuiti da A. Bittarelli al pittore Luigi Valeri (Iesi
1701- Camerino 1775?). La lapide posta nel 1860 sopra la porta che dal fianco destro della
chiesa da' all'esterno ricorda Teresa Olivieri marchesa Zucconi di Camerino, la quale
eresse un beneficio, di cui fu primo rettore Mariano Mancini, e lascio' un legato per
dotare ogni anno le ragazze del paese che andavano spose (2).
(1) Serrapetrona , fedele alla Madre di Dio sua protettrice, per volonta' di tutto il popolo l'anno del giubileo universale 1775 trasferi', eresse e ricostrui' il tempio che la frana del monte imminente aveva distrutto.
(2) HONORI ET MEMORIAE / THERESIAE DE MARCHIONIBVS ZUCCONI / PATRICIA EX GENTE OLIVIERIA / DOMO CAMERINO / INTEGRITATE EGENTIVM SVBSIDIO MVNIFICA RELIGIONE / IN EXEMPLVM LARGE ELVCENTIS / QVAE HAC IN AEDE B. MARIAE VIRGINIS / PVBLICAE VTILITATI BENFICIVM EREXIT / PVELLSQVE HVIVSCE OPPIDI / QVOTANNIS DOTANDIS / CENSVM RELIQVIT / MARIANVS MANCINIVS PRIMVS BENEFICII RECTOR / ET SERRAPETRONENSES VNANIMES / PERGRATI ANIMI ERGO / MATRONAE BENEMERENTI DESIDERATISSIMAE / TITVLVM / CVM LACRYMIS / POSVIMVS / ANNO REPARATAE SALVTIS MDCCCLX.