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Arco

Chiese Rurali

S. GIOVANNI BATTISTA

Detta anche "in Collina" perché situata in questo vocabolo presso la villa Caraffa a 6 km. dal paese sulla strada per Tolentino dislocata circa 300 metri da questa. Fu detta in antico anche di Castagneto e con questo toponimo appariva dipendente allora dal monastero di S. Mariano in Val Fabiana (1199). Se ne ha memoria anche da una pergamena (III, 1) del 28 dicembre 1346. Ancora e' ricordata in una memoria manoscritta apografa di Pietro Olivieri nell'archivio arcipretale con la data 12 dicembre 1790(?), dove si dice "eretta" (?) nel 1717 dai coniugi Anton Nicola Maurizi e Girolama Claudi di Serrapetrona che vi fondarono una cappellina laicale (a questa pensiamo debba riferirsi l'erezione e la data relativa) a cui legarono un terreno sui confini con Tolentino. Nel 1786 il fabbricato era fatiscente e l'arcivescovo di Camerino Luigi Amici, in occasione della visita pastorale (28 maggio) ne ordinò il restauro o la ricostruzione nelle vicinanze. Gli obblighi del legato passarono intanto alla chiesa di S. Clemente. Gli eredi Maurizi, Nicola ed i figli residenti a Tolentino, demolirono la vecchia chiesa, ma trascurarono la ricostruzione, così che la curia arcivescovile dovette adire le vie legali contro gli eredi (21 aprile 1792) e la vertenza fu risolta, supponiamo, con la ricostruzione. Nel 1957 l'arciprete di S. Clemente ne fece il completo restauro e nel 1970 rinnovò l'altare secondo la nuova liturgia. E' la prima tra le otto chiese restaurate dall'arciprete Mauri.

LA MADONNA DELLA CROCE

Questa chiesa è situata sul valico presso la strada di Tolentino in contrada Colle del Castagneto (m. 527) a circa due chilometri dall'abitato. Il nome e il fabbricato hanno origine da una tradizione secondo la quale la preziosa croce a stile del '300 della chiesa arcipretale, rubata intorno alla meta' del '500, fu lasciata in quel punto dai ladri che avevano smarrito la strada, terrorizzati di non poterla ritrovare ed attribuendone la ragione alla sacra reliquia contenuta in essa. Rinvenuta sul luogo da gente del paese, fu deciso di costruire la chiesa così intitolata. Dopo l'unità d'Italia divenne la chiesa del primo cimitero con retrostante ossario. E' una costruzione a capanna a pianta rettangolare con capriate a vista. Ha due finestrine con inferriate ai lati della porta. Si sa di un restauro eseguito nel 1640 dall'arciprete Borri, come è ricordato nell'inventario del 1726 redatto dall'arciprete Senesi. L'ultimo restauro è del 1974 - 1976. Nell'occasione un frammento di affresco coevo alla costruzione con la Madonna ed il Bambino è stato recuperato, malamente ritoccato e collocato sulla parete di fondo. Riaperta ufficialmente al culto il 19 aprile 1976, fu ripresa l'antica usanza annuale del lunedì di Pasqua in cui tutto il paese vi si recava in devoto pellegrinaggio. Assai volentieri i serrani vi prendono parte tuttora, senza più corteo, ma salendo a gruppi e a frotte, spargendosi poi nei liberi spazi circostanti in liete comitive per le tradizionali merende.

S. ANGELO IN COLLINA

Chiesa rurale, proprietà della famiglia Botta, è situata in contrada Collina a 3 km. dal paese e a mezza strada tra questo e la ricordata chiesa di S. Giovanni è una piccola costruzione a capanna col campanile a vela appoggiato alla parte posteriore. Ha pianta rettangolare entro la quale è stranamente iscritto il vano vero e proprio a pianta ottagonale.

CHIESE RURALI SCOMPARSE

S. Martino di Castagneto è ricordata l'anno 1199 sotto la giurisdizione del monastero di S. Mariano in Val Fabiana. Passata alle dipendenze di S. Clemente , nel '500 pagava due lire di decima al Capitolo della cattedrale di Camerino. La chiesa del SS. Crocifisso, oggi in territorio e giurisdizione di Colleluce e abbandonata, è ricordata l'anno per un'esanzione che per essa pagava l'arciprete di Serrapetrona alla cattedrale di Camerino (4 luglio 1695).


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